Quantcast
Channel: Training
Viewing all articles
Browse latest Browse all 33

Pizzolato: l'importanza del defaticamento

$
0
0
Pizzolato: l'importanza del defaticamento

Se tante persone corrono è perché lo fanno con piacere, visto che abbiamo provato tutti che si tratta di un’attività fisica impegnativa e che il divertimento (meglio, appunto, il piacere) sta nel finire gli allenamenti stanchi, ma rigenerati. Non sempre però dopo la seduta ci si sente appagati. La stanchezza condiziona spesso la percezione dello sforzo e, se è stata eccessiva, il piacere della corsa e il ricordo che resta ne vengono condizionati.

Secondo una ricerca dell’Università del Connecticut, il modo in cui si termina una seduta condiziona l’approccio agli allenamenti successivi e in generale l’umore della persona. I ricercatori hanno evidenziato come le sensazioni provate, nello specifico, durante gli ultimi metri che si percorrono, abbiano un impatto molto rilevante.

Durante questo studio alcuni gruppi di podisti sono stati sottoposti a un protocollo che prevedeva due tipi di allenamento: nel primo i runner dovevano percorrere 5 km iniziando con un ritmo considerato agevole e incrementando l’andatura di 10” al chilometro. Nella seconda seduta, invece, si procedeva a ritroso, partendo alla velocità più elevata e riducendo il ritmo di 10” al chilometro, con gradualità, fino a percorrere gli ultimi 1.000 m a un’andatura senza sforzo.

La ricerca ha rilevato come il 77% dei podisti avesse un umore migliore dopo aver svolto la seduta numero due. Quindi, se anche lo sforzo è all’inizio molto elevato, il fatto di rallentare gradualmente comporta un progressivo rilassamento, che fa anche percepire come molto basso l’impegno finale. Questi podisti non sono stati quindi condizionati dall’elevata fatica iniziale, ma solo dal piacere della corsa rilassata sostenuta negli ultimi minuti. La ricerca però non specifica di che livello di rendimento ed efficienza fossero i corridori sottoposti alle due prove.

Io penso che un atleta agonista, tecnicamente ambizioso e molto motivato, non sia certo influenzato dallo sforzo finale di un allenamento, perché è consapevole che faticare, e anche tanto, può essere stimolante e gratificante. Correre forte e fare buoni tempi lascia appagati proprio perché si è conseguito l’obiettivo prefissato. Si pensi al vincitore di una gara: la soddisfazione del successo fa dimenticare lo sforzo sostenuto nella volata; ogni maratoneta poi mette in secondo piano la fatica fatta per tanti chilometri se la corsa è terminata bene.

Considerando la rilevazione degli studiosi del Connecticut, viene da pensare che si debbano rivalutare gli effetti del defaticamento, la corsa in gran scioltezza alla fine di una seduta impegnativa. Questa parte dell’allenamento è vissuta in modo molto positivo dai corridori agonisti perché:

1) allenta le tensioni dello sforzo;

2) si corre in scioltezza e anche se le gambe sono stanche si ha l’impressione che si rilassino;

3) è una fase molto socializzante, perché commenti e impressioni vengono scambiati con piacere, quasi come fosse una liberazione delle tensioni vissute sotto sforzo, sia per una seduta sia per una gara.

Da ora in avanti, dunque, mai trascurare gli effetti del defaticamento


Viewing all articles
Browse latest Browse all 33

Latest Images

Trending Articles